La stampa 3D in ambito medico, combinata con le principali tecnologie e software di medical imaging, crea un segmento completamente nuovo per migliorare le cure dei pazienti, la diagnostica, gli screening, e ridurre tempi e costi degli interventi chirurgici.
In futuro, si prevede che gli ospedali creeranno i propri laboratori interni per produrre direttamente modelli anatomici, strumenti chirurgici su misura e sussidi ortopedici stampati in 3D.

Con le stampanti 3D si possono produrre modelli anatomici 3D con caratteristiche realistiche, a colori, per vari scopi: pianificazione di interventi chirurgici, didattica, sviluppo di strumentazione medica e addestramento del personale medico e paramedico.

La stampa 3D in ambito medico è già utilizzata per realizzare prototipi e prodotti finali di molte parti di strumenti utilizzati in medicina, come elettrocardiografi/elettroencefalografi, apparecchiature e strumenti per dentisti e odontotecnici, sistemi diagnostici per immagini – ecografia, radiografia, TAC, RMN, TEP – e apparecchiature per ambulatori, riabilitazione dei pazienti e sale operatorie.

Il campo degli ausili medici e paramedici per la riabilitazione e per aiutare portatori di handicap offre infinite applicazioni, che spesso sfruttano le più sofisticate tecnologie meccatroniche e robotiche: carrozzine personalizzate, eso-scheletri, arti artificiali, montascale, oggetti di uso quotidiano modificati per consentire un uso più semplice a persone con mutilazioni.

La stampa 3D riveste un ruolo importante anche nella ricerca farmaceutica per la produzione di nuovi farmaci e per la produzione di farmaci già in commercio con la possibilità di personalizzazione il prodotto farmaceutico e garantire maggiori possibilità di accesso a terapie innovative.

La frontiera più avanzata e più promettente della stampa 3D in medicina è sicuramente il bioprinting, ovvero la possibilità di stampare tessuti e organi umani, che aprirebbe nuovi scenari per lo sviluppo di nuove terapie, ancora prevalentemente in fase sperimentale.
Nella medicina rigenerativa, la tecnica del bioprinting utilizza le cellule umane per riprodurre organi e tessuti al posto di plastiche e polimeri. In futuro, potrebbe risolvere il problema della carenza di organi per i trapianti, eliminando al contempo i pericoli legati al rigetto.

I principali filoni di sperimentazione del bioprinting sono: pelle, vasi sanguigni, organi.
I ricercatori dell’Istituto Wake Forest per la medicina rigenerativa hanno sviluppato un metodo per usare la stampante 3D per la guarigione di ustioni gravi, coprendo le ferite con le cellule della pelle sana.
Un team internazionale di ricercatori dell’Università di Sydney, di Harvard e del Mit ha elaborato un metodo per stampare in 3D i vasi sanguigni funzionanti, necessari per realizzare organi artificiali, che dovrebbe portare ossigeno e altre sostanze alle cellule.
Diversi istituti di ricerca stanno sperimentando la realizzazione di organi funzionanti con il bio-printing e nel giro di 5-6 anni dovrebbe essere possibile cominciare a stampare organi interi come fegato, cuore e reni.

Il mercato della stampa 3D si è evoluto notevolmente negli ultimi anni e grazie anche a queste applicazioni nel campo dell’healt, diventerà sempre più importante.
Noi di Set Laser prestiamo molta attenzione in tutte le fasi di lavorazione e manteniamo sempre un contatto diretto con il cliente per aggiornarlo su tempi, costi e sulle procedure impiegate.
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